GLI ORCHI
capitolo III
IL DRAGO ROSSO E IL DRAGO NERO
Quando i Maegir arrivarono sul
continente, i primi ad affrontare l’orda di questa nuova razza furono gli
uomini: le città-stato fungevano da cuscinetti nel contrastare l’inesorabile
avanzata ma, prese d’assedio, in pochi mesi furono completamente perse all’orda
maegirica e gli occupanti furono schiavizzati e mandati ad est in carovane.
Troppo orgogliosi e ancora diffidenti nei confronti dei vicini orchi, gli
eserciti umani, non abituati a secoli di guerre continue e a un regime
fortemente militare, non poterono altro che soccombere. Anche gli orchi,
attaccati in alcune zone montuose del centro-nord riportarono solo alcune vittorie,
e a caro prezzo.
Re Vraydrash V, memore del precedente periodo di pace tra
uomini e orchi, e contro ogni aspettativa (osteggiato infatti da alcuni Khan
rivali, che gli votarono contro), ottenne dall’assemblea di guerra il benestare
per formare una nuova alleanza con gli umani, in modo da poter contrastare le nere
armate maegiriche apparentemente inesauribili e imbattibili.
Solo uno tra i
principi degli uomini accorse al suo appello, e con un ristretto gruppo di
altri nobili a lui fedeli unì le sue armate a quelle degli orchi sotto un’unica
bandiera, facendo fronte comune.
In un primo tempo gli stendardi uniti di umani
e orchi riuscirono a frenare l’avanzata: il drago nero su campo bianco del
Principe Hyacinth Blackdragon e il drago rosso a due teste su campo giallo del
Dragykhan Vraydrash V sventolavano insieme, uniti e temibili, svettando sui campi
di battaglia disseminati dei cadaveri di umani, orchi e Maegir.
Ma la ruota
della sorte gira e, ad un certo punto, una delle battaglie campali per evitare
la conquista di un importante presidio umano fu rovinosamente persa: Vraydrash rimase
gravemente ferito e Hyacinth Blackdragon fu costretto a ripiegare con la sua
guardia personale.
Ritornati a Dragvarosk, umani e orchi stabilirono così di
ritirare i propri eserciti e i propri popoli, incapaci di avere la meglio sul
nemico: con un ultimo atto di lealtà e valore, Vraydrash ordinò al proprio esercito
di frenare l’avanzata dei Maegir mentre gli umani, in fuga, poterono prendere
il largo verso le isole, inspiegabilmente non nelle mire dei Maegir.
È con una
stretta di mano che il principe degli uomini e il Dragykhan degli orchi si lasciarono,
vedendosi per l’ultima volta.
Fuggiti gli umani dal continente, l’esercito
degli orchi oltrepassò la montagna e tramite esplosivi nanici venne definitivamente
bloccato l’ingresso sud di Dragvarosk: Gli orchi, nella loro cinta di monti e
roccaforti erano ormai al sicuro, ma definitivamente isolati dal resto del
mondo.
continua...
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