capitolo II
UNA PIETRA MAGICA
Presto
i difensori del popolo umano furono sopraffatti, anche se dopo una eroica
resistenza che permise agli uomini di scappare prendendo la via del mare, alla
ricerca di isole ospitali dove ricominciare a vivere.
Aiutati
dalle Cail’Hin come guide gli umani partirono in massa verso l’orizzonte.
La
ricerca non fu vana e i migranti trovarono molte piccole isole disabitate dove,
man mano, alcuni decidevano di stabilirsi, ma ci vollero quasi due anni di
navigazione lenta e pericolosa per giungere nell'arcipelago di Sèkna
Elavi, il "Cerchio vitale": una serie di isole creatasi attorno ad un
bassopiano marino poco profondo e calmo, generatosi millenni prima
dall'inabissamento dei resti di un grande vulcano ora del tutto estinto.
Il
bacino di Sèkna Elavi fu scelto per divenire il centro dell'umanità e l'isola
dove i coloni edificarono la prima capitale fu chiamata Lwen Lakay,
"Grande Speranza", così come la città.
Seguirono
secoli di pace in cui il bacino di Sèkna Elavi crebbe come popolazione e
insediamenti: Lwen Lakay occupò l'intera isola e altre furono presto adibite a
porti e magazzini.
Molte
isole vicine iniziarono una strettissima collaborazione con quella che ormai
era la capitale della razza umana.
La
città cresceva in bellezza e maestosità, figlia dell'operoso ingegno umano e
dei solidissimi insegnamenti orcheschi, cui venne dedicato un meraviglioso monumento
nella piazza centrale: Karenan Estasìon,
la "Piazza dei Maestri".
Gli
umani dimostrarono così di essere una razza artistica quanto ingegnosa, difatti
presto trovarono un modo per viaggiare relativamente sicuri tra isole vicine,
almeno a piena vista d'occhio: costruirono grandi torri tra cui tendere trecce
di corde molto ben tirate che rimanessero a qualche metro dalla superficie
dell'oceano e agganciarvi quindi le navi in modo da non andare alla deriva.
Il
metodo funzionò e fu possibile viaggiare per quasi tre chilometri da Sèkna
Elavi, anche se la manutenzione delle funi era quanto mai dispendiosa e
pericolosa.
La
navigazione a fune permise però di riscoprire l'esistenza di una pietra molto
strana che su un'isola ancora piuttosto primitiva la popolazione usava durante
l'inverno e cucinare: se scaldata in acqua questa pietra rilasciava il calore
molto lentamente, permettendo così di mantenere alta la temperatura in un
ambiente per lungo tempo.
La
flotite fu subito consegnata ai migliori ingegneri umani per essere studiata e furono
trovati moltissimi impieghi per una pietra dalle capacità quasi magiche ed
alchemiche.
Pochi
anni dopo venne creato il primo motore a flotite e l’intera civiltà umana
cambiò.
Le navi
iniziarono ad avere motori e non più solo vele: grandi pale girevoli a vapore e
più sofisticate pale sommerse, carrozze senza cavalli, molti nuovi tipi di armi
in grado di colpire forte a grandi distanze con piccoli proiettili,
infinitamente più piccoli di un dardo o una freccia: le Bucchanan Dife, "Bocche di Vapore".
Nonostante
la crescente tecnologia ancora nessuno si era mai avventurato di nuovo sul
grande continente da 165 anni, data la grande distanza e l'estrema pericolosità
che significava solo certezza di non ritorno.
L'antico
continente ormai era materiale per libri e leggende sui grandi maestri orchi,
sempre ricordati come i migliori amici degli umani.
E'
nel 113 dopo la fuga dal continente che nasce Marchus
Christopher de Baòld-Naosys, la più geniale, sregolata, folle, senza limiti e
ingegnosa mente che l'umanità abbia mai conosciuto.
Marchus
non conosce limiti, fin da piccolo modifica e migliora le tecnologie che
incontra, tanto che, poco più che ventenne, presa la piccola barca di famiglia,
tutta la stoffa possibile, molte corde e la maggior quantità di flotite che i
suoi risparmi gli permettessero creò qualcosa che avrebbe completamente
modificato di nuovo il modo di vivere dell'umanità: la prima nave volante.
Non si
accontentò: salpò subito verso il palazzo reale, calò l'ancora nel giardino
durante la passeggiata mattutina della regina, invitò i sovrani a bordo e
mostrò loro la meravigliosa macchina che aveva creato.
I
sovrani furono così stupefatti e interdetti da non prendere decisioni per tre
giorni, poi convocarono Marchus e tutta la sua famiglia a corte, gli offrirono
senza possibilità di rifiuto il posto di capo ingegnere del regno di Sèkna
Elavi con il preciso compito di costruire navi volanti più grandi.
Un anno
dopo, nell'134, prendeva il volo la prima aeronave civile: "Zèlainan Yòles",
"Le ali del Sole".
Marchus
stava accumulando immense ricchezze, tante che si costruì una aeronave
personale, armata di tutto punto.
Nell'anno
140 partì come primo esploratore del continente a bordo della " Ork Revanj ", la
"Rivincita degli Orchi", alla volta dell'antico continente, con la
precisa missione di portare indietro semi per coltivare, scoprire vie sicure ma
soprattutto di stabilire un nuovo contatto con i grandi maestri orchi.
Furono
necessari diversi viaggi per trovare tracce degli orchi, tuttavia Marchus e i
suoi equipaggi scelti scoprirono miniere di flotite, tracciarono mappe del
continente e delle isole, migliorarono le tecnologie, e divennero molto più
ricchi.
In
particolare Marchus divenne il più ricco essere umano mai esistito.
continua...
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Based on a work at http://roleforge.blogspot.it/
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