domenica 17 febbraio 2013

Nestrian - Gli Umani II


GLI UMANI

 

capitolo II
 



 



UNA PIETRA MAGICA



Presto i difensori del popolo umano furono sopraffatti, anche se dopo una eroica resistenza che permise agli uomini di scappare prendendo la via del mare, alla ricerca di isole ospitali dove ricominciare a vivere.
Aiutati dalle Cail’Hin come guide gli umani partirono in massa verso l’orizzonte.
La ricerca non fu vana e i migranti trovarono molte piccole isole disabitate dove, man mano, alcuni decidevano di stabilirsi, ma ci vollero quasi due anni di navigazione lenta e pericolosa per giungere nell'arcipelago di Sèkna Elavi, il "Cerchio vitale": una serie di isole creatasi attorno ad un bassopiano marino poco profondo e calmo, generatosi millenni prima dall'inabissamento dei resti di un grande vulcano ora del tutto estinto.
Il bacino di Sèkna Elavi fu scelto per divenire il centro dell'umanità e l'isola dove i coloni edificarono la prima capitale fu chiamata Lwen Lakay, "Grande Speranza", così come la città.

Seguirono secoli di pace in cui il bacino di Sèkna Elavi crebbe come popolazione e insediamenti: Lwen Lakay occupò l'intera isola e altre furono presto adibite a porti e magazzini.
Molte isole vicine iniziarono una strettissima collaborazione con quella che ormai era la capitale della razza umana.
La città cresceva in bellezza e maestosità, figlia dell'operoso ingegno umano e dei solidissimi insegnamenti orcheschi, cui venne dedicato un meraviglioso monumento nella piazza centrale: Karenan Estasìon, la "Piazza dei Maestri".
Gli umani dimostrarono così di essere una razza artistica quanto ingegnosa, difatti presto trovarono un modo per viaggiare relativamente sicuri tra isole vicine, almeno a piena vista d'occhio: costruirono grandi torri tra cui tendere trecce di corde molto ben tirate che rimanessero a qualche metro dalla superficie dell'oceano e agganciarvi quindi le navi in modo da non andare alla deriva.
Il metodo funzionò e fu possibile viaggiare per quasi tre chilometri da Sèkna Elavi, anche se la manutenzione delle funi era quanto mai dispendiosa e pericolosa.
La navigazione a fune permise però di riscoprire l'esistenza di una pietra molto strana che su un'isola ancora piuttosto primitiva la popolazione usava durante l'inverno e cucinare: se scaldata in acqua questa pietra rilasciava il calore molto lentamente, permettendo così di mantenere alta la temperatura in un ambiente per lungo tempo.

La flotite fu subito consegnata ai migliori ingegneri umani per essere studiata e furono trovati moltissimi impieghi per una pietra dalle capacità quasi magiche ed alchemiche.
Pochi anni dopo venne creato il primo motore a flotite e l’intera civiltà umana cambiò.
Le navi iniziarono ad avere motori e non più solo vele: grandi pale girevoli a vapore e più sofisticate pale sommerse, carrozze senza cavalli, molti nuovi tipi di armi in grado di colpire forte a grandi distanze con piccoli proiettili, infinitamente più piccoli di un dardo o una freccia: le Bucchanan Dife, "Bocche di Vapore".

Nonostante la crescente tecnologia ancora nessuno si era mai avventurato di nuovo sul grande continente da 165 anni, data la grande distanza e l'estrema pericolosità che significava solo certezza di non ritorno.
L'antico continente ormai era materiale per libri e leggende sui grandi maestri orchi, sempre ricordati come i migliori amici degli umani.
E' nel 113 dopo la fuga dal continente che nasce Marchus Christopher de Baòld-Naosys, la più geniale, sregolata, folle, senza limiti e ingegnosa mente che l'umanità abbia mai conosciuto.
Marchus non conosce limiti, fin da piccolo modifica e migliora le tecnologie che incontra, tanto che, poco più che ventenne, presa la piccola barca di famiglia, tutta la stoffa possibile, molte corde e la maggior quantità di flotite che i suoi risparmi gli permettessero creò qualcosa che avrebbe completamente modificato di nuovo il modo di vivere dell'umanità: la prima nave volante.
Non si accontentò: salpò subito verso il palazzo reale, calò l'ancora nel giardino durante la passeggiata mattutina della regina, invitò i sovrani a bordo e mostrò loro la meravigliosa macchina che aveva creato.

I sovrani furono così stupefatti e interdetti da non prendere decisioni per tre giorni, poi convocarono Marchus e tutta la sua famiglia a corte, gli offrirono senza possibilità di rifiuto il posto di capo ingegnere del regno di Sèkna Elavi con il preciso compito di costruire navi volanti più grandi.
Un anno dopo, nell'134, prendeva il volo la prima aeronave civile: "Zèlainan Yòles", "Le ali del Sole".
Marchus stava accumulando immense ricchezze, tante che si costruì una aeronave personale, armata di tutto punto.
Nell'anno 140 partì come primo esploratore del continente a bordo della " Ork Revanj ", la "Rivincita degli Orchi", alla volta dell'antico continente, con la precisa missione di portare indietro semi per coltivare, scoprire vie sicure ma soprattutto di stabilire un nuovo contatto con i grandi maestri orchi.
Furono necessari diversi viaggi per trovare tracce degli orchi, tuttavia Marchus e i suoi equipaggi scelti scoprirono miniere di flotite, tracciarono mappe del continente e delle isole, migliorarono le tecnologie, e divennero molto più ricchi.
In particolare Marchus divenne il più ricco essere umano mai esistito.





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