domenica 3 febbraio 2013

Nestrian - Gli Orchi IV



GLI ORCHI

capitolo IV








UNA RAZZA ISOLATA



Ormai isolati dal resto del continente, gli orchi, pur se all’apice della civiltà pre-maegirica, non poterono che vivere della pastorizia e delle colture originarie, senza più alcun contatto con le altre specie, non avendo mai sviluppato una tecnica marittima oltre quella base per la pesca costiera. 
Le forti correnti marine infatti precludevano loro la possibilità di raggiungere le isole popolate e del resto gli altri popoli avevano troppo timore per tornare sul continente, foss’anche solo per commerciare. 

Nei millenni seguenti di isolamento la civiltà non riuscì più a progredire e sorse di nuovo il problema del sovrappopolamento: vennero emanate leggi per il controllo delle nascite, ma sin da subito furono osteggiate da tutta la popolazione. 
Fu così intrapresa una campagna di conquista verso le zone montuose ad est, dove erano stati cacciati troll e gnoll, dando finalmente uno sfogo al sovrannumero di orchi e ai loro spiriti guerrieri e belligeranti. 

Scoprirono così che i Maegir avevano abbandonato il continente, con le rovine delle loro nere città come unico memento della loro grandiosa civiltà. 
Dragvarosk-sud venne riaperta e ridiventò un presidio fortificato: gli orchi scoprirono infatti con immensa sorpresa che le ospitali e coltivate terre del continente erano ormai abbandonate ad una fauna e flora selvagge e mortali. 
Ricominciarono ad instaurare rapporti con le altre razze e finalmente gli orchi ebbero alternative per ridurre una popolazione troppo numerosa: gli orchi giovani, raggiunti i 15-16 anni dovevano abbandonare le proprie case , tornando solo dopo avere ottenuto successi o dato prova del loro valore. 

Così molti raggiunsero le isole come mercenari o per i lavori manuali più duri. Molti Cavalieri delle Viverne erano usati come scorta ai dirigibili più importanti dei nobili o dei dignitari (dato che l’aspetto elitario del gruppo rimase). Molti invece si unirono alla Legione, esercito regolare a presidio degli avamposti sul continente vicini alla fortificata Dragvarosk-sud ed eventuale punto di partenza per la riconquista delle antiche terre orchesche. 
Gli orchi mercenari sono dotati di un incredibile senso dell’onore e del rispetto del nemico, un forte spirito battagliero, un’insensibilità alle ferite e una costanza nel dare prova di grande coraggio.




I DRAGHI QUESTI SCONOSCIUTI



Anche se gli orchi venerano i draghi, considerati manifestazione materiale di Mrekalath (signore della terra e del fuoco, normalmente rappresentato come un drago a due teste) i “Draki” o “Draigy” o ancora “Kvoray” nell’orchesco arcaico originario sono in realtà i Linnorms, creature gigantesche simili a draghi, senza ali (o solo abbozzate) e con il corpo da serpente, abitatori dei territori a nord. Generalmente innocui se non istigati, gli orchi portano spesso loro offerte e sacrifici di animali per soddisfare la loro fame e ingraziandosi i loro favori in vista di importanti battaglie o eventi della vita. 

Considerando le viverne come un regalo della divinità da utilizzare in battaglia (saggiamente), gli orchi sono riusciti ad entrare in simbiosi con questi animali, diventando un tutt’uno, avatar della battaglia e mietitore di nemici sui campi di guerra.
 I Cavalieri delle Viverne, apice dell’accademia militare orchesca, sono a tutt’oggi considerati con rispetto e timore da tutti i popoli, elite guerriera di un’abilità irraggiungibile e sconfitta storicamente solo dai Maegir.





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