capitolo IV
UNA RAZZA ISOLATA
Ormai isolati dal resto del continente, gli orchi, pur se all’apice
della civiltà pre-maegirica, non poterono che vivere della pastorizia e delle
colture originarie, senza più alcun contatto con le altre specie, non avendo
mai sviluppato una tecnica marittima oltre quella base per la pesca costiera.
Le forti correnti marine infatti precludevano loro la possibilità di
raggiungere le isole popolate e del resto gli altri popoli avevano troppo
timore per tornare sul continente, foss’anche solo per commerciare.
Nei
millenni seguenti di isolamento la civiltà non riuscì più a progredire e sorse di
nuovo il problema del sovrappopolamento: vennero emanate leggi per il controllo
delle nascite, ma sin da subito furono osteggiate da tutta la popolazione.
Fu
così intrapresa una campagna di conquista verso le zone montuose ad est, dove
erano stati cacciati troll e gnoll, dando finalmente uno sfogo al sovrannumero
di orchi e ai loro spiriti guerrieri e belligeranti.
Scoprirono così che i
Maegir avevano abbandonato il continente, con le rovine delle loro nere città
come unico memento della loro grandiosa civiltà.
Dragvarosk-sud venne riaperta
e ridiventò un presidio fortificato: gli orchi scoprirono infatti con immensa
sorpresa che le ospitali e coltivate terre del continente erano ormai
abbandonate ad una fauna e flora selvagge e mortali.
Ricominciarono ad
instaurare rapporti con le altre razze e finalmente gli orchi ebbero
alternative per ridurre una popolazione troppo numerosa: gli orchi giovani,
raggiunti i 15-16 anni dovevano abbandonare le proprie case , tornando solo
dopo avere ottenuto successi o dato prova del loro valore.
Così molti raggiunsero
le isole come mercenari o per i lavori manuali più duri. Molti Cavalieri delle Viverne
erano usati come scorta ai dirigibili più importanti dei nobili o dei dignitari
(dato che l’aspetto elitario del gruppo rimase). Molti invece si unirono alla
Legione, esercito regolare a presidio degli avamposti sul continente vicini
alla fortificata Dragvarosk-sud ed eventuale punto di partenza per la
riconquista delle antiche terre orchesche.
Gli orchi mercenari sono dotati di
un incredibile senso dell’onore e del rispetto del nemico, un forte spirito
battagliero, un’insensibilità alle ferite e una costanza nel dare prova di
grande coraggio.
I DRAGHI QUESTI SCONOSCIUTI
Anche se gli orchi venerano i draghi, considerati
manifestazione materiale di Mrekalath (signore della terra e del fuoco,
normalmente rappresentato come un drago a due teste) i “Draki” o “Draigy” o
ancora “Kvoray” nell’orchesco arcaico originario sono in realtà i Linnorms,
creature gigantesche simili a draghi, senza ali (o solo abbozzate) e con il
corpo da serpente, abitatori dei territori a nord. Generalmente innocui se non
istigati, gli orchi portano spesso loro offerte e sacrifici di animali per
soddisfare la loro fame e ingraziandosi i loro favori in vista di importanti
battaglie o eventi della vita.
Considerando le viverne come un regalo della
divinità da utilizzare in battaglia (saggiamente), gli orchi sono riusciti ad
entrare in simbiosi con questi animali, diventando un tutt’uno, avatar della
battaglia e mietitore di nemici sui campi di guerra.
I Cavalieri delle Viverne,
apice dell’accademia militare orchesca, sono a tutt’oggi considerati con
rispetto e timore da tutti i popoli, elite guerriera di un’abilità
irraggiungibile e sconfitta storicamente solo dai Maegir.
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Based on a work at http://roleforge.blogspot.it/
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