capitolo I
DALLE ACQUE...
La storia ufficiale delle
Cail’hin si intreccia perfettamente con la loro fede religiosa e plasma le loro
origini dal mito.
Originariamente le Cail’hin provenivano dalle profondità
marine, ove vivevano in città di corallo, in una simbiosi pacifica con le immense
barriere naturali foriere di vita: una civiltà fantastica di creature per metà granchi/aragoste
(maschi) o piovre/calamari (femmine) e per metà Cail’hin, bellissime e
particolarmente devote a Kalahadi (nella forma tipica di una enorme testuggine),
divinità del mare e di tutte le sue creature, piena di un amore paterno per i
suoi figli (fauna e flora marini) e loro protettore.
I Koros’hin (custodi delle
acque), la civiltà originaria, erano un società di guerrieri ed esploratori, saldi
nella loro fede in Kalahadi e sempre in guerra tra di loro, tanto che furono
causati gravi danni all’ecosistema marino durante la “Guerra degli Abissi”,
quando due “barriere” rivali (le città costruite nelle barriere coralline) si
dichiararono battaglia per il possesso di una vasta area oceanica, da poco
esplorata, ricca di risorse e molto fertile.
Le femmine della specie invece
erano le depositarie del culto della divinità e le principali responsabili delle
celebrazioni e rituali in qualità di sacerdotesse e accolite; non era neppure
raro che fossero anche consigliere fidate ed oracoli dei grandi re Koros’hin.
Provate
da decadi di guerre e distruzioni, attraverso preghiere solo a loro note
chiesero al proprio dio di concedere loro la possibilità di fuggire da violenza
e miseria, emancipandosi da una società “barbara” e compiendo l’ultima vera grande
esplorazione rimasta: il mondo sopra le acque, il continente di Geahlai’den’màreka
(la “terra sopra il mare”).
Nel giro di una notte, al termine di una cerimonia
di cui ormai si è persa conoscenza, la maggior parte delle sacerdotesse
Koros’hin videro i loro tentacoli mutarsi in gambe e piedi, ottenendo così
finalmente accesso al grande continente terrestre e perdendo la capacità di
respirare sott’acqua. Kalahadi precluse così definitivamente loro il ritorno ai
fondali natii.
Da allora non ebbero più notizie della loro gente originaria,
ormai destinata al declino, consumandosi in un alternarsi mortale di vecchiaia
senza nuove generazioni e guerre sanguinose, dato che le poche femmine rimaste
non sarebbero state in grado di garantire la continuità necessaria alla
sopravvivenza.
Esse diventarono così mira di rapimenti continui e conquiste dei
maschi dominanti Koros’hin.
continua...
Nestrian by
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Based on a work at http://roleforge.blogspot.it/
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La storia di questo popolo è interessante e innovativa perchè le radici storiche possono essere un valido spunto per generare grandi idee.
RispondiEliminaUn esempio può essere: Dopo secoli di sanguinose e violenti guerre che hanno provocato il declino di una civiltà; alcuni esseri viventi delle profondità marine trovano un tempio semidistrutto e ricoperto di coralli, in cui giace indisturbata una reliquia che pare permetta di comunicare con la divinità degli abissi oceanici...e via sulle ali della fantasia.
Infatti la nostra idea è quella, in tutte le razze, come vedrai e come già si può vedere con gli orchi e gli umani, ci sono diversi punti utilizzabili come agganci per avventure e idee.
EliminaNel caso delle Cail'hin è più evidente perché c'è una forte separazione tra due parti del popolo.
Nel prossimo capitolo vedrai molto bene questo distacco.
Grazie del commento :-)