capitolo I
MINERALI MAGICI, ALCHIMIE E SOCIETA' SEGRETE
Le
tecnologia portate da Marchus Christopher de Baòld-Naosys nel regno diedero
nuova spinta alle scienze tradizionali, magia e alchimia, ma la grande svolta
si ebbe con l'arrivo della flotite.
La
possibilità di bollire pozioni per tempi molto lunghi ed in modo continuato,
grazie alla reazione chimica del minerale appena scoperto, permise di
ridurre notevolmente il consumo di materiali combustibili ed il numero di
persone necessarie per le lavorazioni.
La
flotite si rivelò sin da subito un nuovo ingrediente dalle proprietà tanto
magiche quanto sconosciute, così interessante da portare in breve tempo alla
nascita di gruppi alchemici dagli scopi più diversi e non sempre dichiarati,
giungendo in certi casi a vere e proprie società segrete.
Lo
studio della flotite però non diede i risultati previsti come componente da
utilizzare nella creazione e miglioramento di armi, armature ed utensili vari:
dopo lunghe sperimentazioni difatti si scoprì che al posto di potenziare e
rendere gli oggetti incantati più potenti, li rendeva bensì più esili e
duttili.
Non
sapendo cosa farsene di oggetti fragili e nemmeno più potenti del solito, molti
alchimisti abbandonarono gli esperimenti sulla flotite, perdendo la speranza di
riuscire in un nuovo miracolo alchemico.
Tuttavia
una piccola società segreta molto elitaria, la "Wityèm Mond" ( Ottavo
Mondo ) non smise di credere nell'utilità alchemica della flotite e decise di
proseguire con esperimenti non più su oggetti inanimati ma su piante e animali.
La
ricerca proseguì per due anni permettendo di ottenere nuove varietà di piante
alte e sottili e animali piccoli ma molto agili.
Da
li il passo fu breve ed iniziarono gli esperimenti alchemici sugli esseri
umani: furono creati alimenti contenti dosi di flotite trattata e digeribile
ma, di nuovo, nessuno poteva aspettarsi il risultato.
Cercando
di rendere l'umanità più agile la Wityèm Mond fece inconsapevolmente nascere
figli completamente diversi: con una forma umana, certo, ma piccoli ed
estremamente rapidi e scattanti, dotati di una curiosità innata senza pari, che
rimanevano bassi e piccoli durante la crescita ed in età adulta.
Era
stata creata una nuova razza, derivante da quella umana ma del tutto diversa:
da subito impiegata come servitù dalle nobili famiglie delle isole.
In
pochi anni gli “halfling”, questo il nome che gli fu dato, crebbero rapidamente
in numero, complice la corta gravidanza necessaria alle donne halfling per
generare i figli, di circa cinque mesi.
Tutte
le antiche e nobili famiglie diedero vita ad un commercio senza pari di
servitori cercando i maschi migliori come camerieri e maggiordomi ed i peggiori
come spie, ladri ed assassini.
Le
donne migliori come cortigiane, le peggiori come damigelle di corte e
suonatrici.
Quasi
sempre la definizione di “migliore” e “peggiore” variava di famiglia in
famiglia, dipendendo totalmente dal tipo di affari che la stessa conduceva.
In
ogni caso per gli halfling divenne un vanto servire famiglie importanti e segno
di disprezzo risiedere presso famiglie cadute in disgrazia o troppo noiose.
Gli
halfling amano condurre una vita interessante e piena di sorprese, situazioni
impreviste e scandali, gioiscono quando la candida figlia di un nobile viene
scoperta nel talamo dell’amato; o quando un importante signore visita qualche
cortigiana di troppo, e troppo a lungo.
Questo
non deve però far pensare che gli halfling non siano devoti alla famiglia che
servono, al contrario quasi tutti vivono un attaccamento quasi maniacale con
chi porta lo stemma della casata.
Semplicemente
gli halfling prediligono una vita permeata di colori vivaci piuttosto che
bianca o nera.
continua...
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